Il Covid-19 starà con noi per un pò di tempo
Rafforzare l'immunità
di Armando Sarti
Nel mondo la pandemia è ancora in piena evoluzione, soprattutto nell’America latina. In Italia per fortuna, nonostante la fase 2 e l’inizio della 3, la diffusione del virus sembra sotto controllo. Seguiranno la fase 4 e le successive. Il virus non è ancora debellato, come alcuni sostengono forse con eccesso di entusiasmo, facilitando così comportamenti inopportuni da parte di chi li ascolta.
Qualche studioso ipotizza che il virus sia adesso meno aggressivo, anche se nel mondo, ad esempio in Corea del sud, si assiste alla ripresa di focolai dell’infezione. Preoccupano il lento recupero di una parte di coloro che hanno contratto l’infezione e non riescono a guarire e anche gli esiti di danno polmonare cronico che si osservano in una piccola percentuale dei pazienti che hanno superato le forme gravi della malattia.
La maggior parte degli scienziati ritiene che il virus possa rimanere fra noi ancora a lungo, oppure che possa ripresentarsi in autunno, con il rischio che, secondo alcuni studiosi, possa rimanere nell’ambiente e ripresentarsi nel tempo come fanno i virus influenzali.
Nell’attesa dell’evoluzione della pandemia nel mondo, una domanda sorge spontanea: Cosa possiamo fare in generale per ridurre il rischio di infettarsi, per questo o per altri agenti infettivi (sappiamo che tanti altri virus che infettano gli animali sono in agguato), oppure per ridurre, per chi si infetterà, le forme più gravi dell’infezione?
Lasciando perdere le tante fake news una possibilità concreta è: rafforzare la propria risposta immunitaria.
Piccola premessa. Qui stiamo parlando della risposta immunitaria innata, non di quella acquisita che si attiva dopo il superamento dell’infezione o in risposta all’eventuale vaccinazione.
Da una mole enorme di ricerche ripetute e controllate emerge in modo chiaro che il nostro intestino, strettamente connesso all’alimentazione e alla vita psichica (gut-brain axis), gioca un ruolo fondamentale per l’efficacia delle nostre difese immunitarie. L’intestino è oggi considerato il “secondo cervello”.
Il sistema immunitario è finemente regolato per far sì che la risposta risulti efficace, per impedire le infezioni, ma non si mantenga troppo attivata o violenta nel tempo, inducendo uno stato infiammatorio sistemico cronico e facilitando l’insorgere di allergie o malattie auto-immunitarie (reazione immunitaria contro il proprio organismo).
Per favorire una buona funzionalità immunitaria intestinale è necessaria per prima cosa una corretta alimentazione, con prevalenza vegetale (le fibre!), che permetta l’interazione tra i batteri protettivi e tenga sotto controllo la proliferazione dei batteri potenzialmente nocivi, cioè il mantenimento del microbiota (la popolazione batterica intestinale) sano.
Vediamo in pratica, semplificando e schematizzando, come è possibile orientare in senso favorevole la propria risposta immunitaria in 5 aspetti.
1. L' alimentazione
Come già accennato tante volte in questo blog cosa mettiamo in bocca ha una grande influenza sulla nostra immunità. La mucosa del tratto intestinale è molto estesa come superficie, come un campo da tennis, e rappresenta un’interazione costante tra l’ambiente esterno e l’interno del nostro organismo, orientando lo stato infiammatorio dell’organismo e l’immunità.
I consigli alimentari sono stati ricordati più volte in questo blog in tanti articoli e per una rassegna descrittiva generale si può leggere “A cena con amici, parlando di cosa mangiare”. Gli amici nutrizionali dell’immunità sono contenuti in prevalenza nei vegetali freschi di stagione, verdure, ortaggi e frutta, nella più ampia varietà di colori e forme e nei cereali e simil-cereali integrali. Oltre ai vegetali in generale, sono particolarmente in causa la vitamina D, la vitamina C, la vitamina E, le vitamine del gruppo B e vari minerali, fra cui lo zinco, il rame, il selenio e il ferro.
Per chi volesse approfondire gli aspetti scientifici della immunonutrizione si può fare riferimento all’articolo in bibliografia (1) e ad alcune note sintetiche su questo stesso blog: “Coronavirus, evidenza scientifica e fake news” e “Vitamina D, infezioni respiratorie e sistema immunitario”.
Un nemico sicuro è lo zucchero e tutti gli alimenti dolci. Non è favorevole neanche la farina bianca. Anche il sale sembra facilitare alcune infezioni, soprattutto batteriche, particolarmente delle vie urinarie.
2. I Probiotici
La pubblicità dei media ci bombarda costantemente con tante “miracolose” proposte di preparati simili allo yogurt. I prodotti industriali però sono in genere poco efficaci, non mantengono a lungo la vitalità dei batteri e sono spesso addizionati con zuccheri e conservanti.
L’effetto benefico dei vegetali e delle fibre alimentari sul microbiota è già stato ricordato. Per un effetto probiotico davvero efficace, naturale e duraturo sulla funzione del nostro intestino, bisogna ricorrere soprattutto al kefir (bibliografia 2, review che evidenzia la grande quantità di batteri e funghi favorevoli per la salute contenuti in questo latte fermentato) o, in seconda istanza, allo yogurt che contiene per lo più i lattobacilli.
Quindi Kefir o yogurt preferibilmente fatti in casa e consumati freschi, per lunghi periodi di tempo. Gli integratori e i farmaci probiotici possono essere efficaci. Ci sono tantissimi preparati diversi. Bisogna considerare che sono costosi e prima di acquistarli è opportuno farsi consigliare dal proprio medico di fiducia, diffidando della pubblicità e dei consigli generici delle persone.
3. Le verdure latto-fermentate
Anche la fermentazione lattacida di varie verdure e ortaggi permette di rifornire l’organismo di lattobacilli utili per mantenere sano e in equilibrio il nostro microbiota intestinale (3).
Le verdure fermentate sono facili da preparare rispettando poche regole di preparazione e la giusta proporzione tra la materia vegetale e il sale.
È preferibile consumarle in piccola quantità nel tempo, dato che l’apporto di sale non è trascurabile.
4. Attività fisica, prevalentemente all’aria aperta
Un’ampia letteratura scientifica attesta il valore dell’attività fisica moderata, preferibilmente all’aria aperta e con esposizione al sole, per alcuni minuti senza protezione solare, come fattore in grado di potenziare la risposta immunitaria (4). Non si tratta di sfinirsi in palestra con esercizi noiosi e ripetitivi in un ambiente rumoroso, ma di praticare con costanza un’attività fisica di bassa o moderata intensità, come ad esempio la camminata a passo veloce o il jogging a bassa velocità. Qualsiasi altro sport ricreativo di gruppo, come il calcio, la pallacanestro o la pallavolo, o esercizi di tipo prevalentemente aerobico (canottaggio, canoa, bicicletta, pattinaggio, golf, equitazione) sono utili allo scopo. Se la meteorologia non è favorevole si può ricorrere al tapis roulant o alla cyclette, magari ascoltando buona musica. La cyclette, che permette di scaricare il peso del corpo nel sellino, è preferibile per chi ha problemi articolari all’anca, alle ginocchia e alle caviglie. L’importante è che l’esercizio fisico sia mantenuto per almeno mezz’ora, tre o quattro volte a settimana.
L’attività fisica forzata troppo intensa e/o prolungata e lo sport agonistico, al contrario, possono rivelarsi non favorevole per una corretta risposta immunitaria dell’organismo, soprattutto per chi non è adeguatamente allenato.
Oltre all’esercizio fisico specifico bisogna sfruttare ogni possibilità per evitare lunghe soste sul divano di fronte alla TV o seduti davanti al computer, muovendosi molto spesso, preferendo le scale all’ascensore, se possibile, e ricorrendo alla bicicletta, lasciando parcheggiata l’auto.
5. Attività e tecniche per l’equilibrio interiore e la riduzione dello stress
Lo stress cronico riduce senza dubbio l’efficacia della risposta immunitaria. Ovviamente è consigliabile ridurre accuratamente le situazioni stressanti e quelle che lasciano un senso di delusione e frustrazione, ma sfortunatamente non è sempre è possibile.
È dimostrato però che tanti pensieri stressanti e ansiogeni li accumuliamo nella nostra mente e non riusciamo a liberarcene, anche se spesso non sono esattamente questioni di vita o di morte.
Ogni attività che provochi rilassamento, piacere e soddisfazione riduce gli effetti negativi dello stress. Ognuno deve trovare il tempo per quelle attività che favoriscono il proprio benessere fisico, psichico ed emotivo.
Si spazia dal piacere di passeggiare, stare a contatto e contemplare l’ambiente naturale (5) (mare, montagne, boschi, fiumi, laghi e cascate,) all’ascoltazione di buona musica (6), all’osservazione dell’arte in tante espressioni, alla lettura, ad una sana e gratificante vita sessuale (7), all’amicizia, al volontariato, al fare del bene al prossimo senza aspettarsi niente in cambio, alle relazioni sociali e sentimentali (8), al dormire bene per sentirsi in forma e ricaricati (9), fino a tecniche di liberazione emozionale, rilassamento e introspezione specifiche, come la preghiera, il raccoglimento interiore, il “mindfulness” e la meditazione (10).
La pratica regolare di alcune arti orientali millenarie, come lo yoga o il tai chi, promosse da istruttori qualificati, mette insieme il movimento, l’equilibrio e l’elasticità fisica con una calma interiore attiva, favorendo così nell’organismo il benessere di tutto l’asse psico-immuno-neuro-endocrinologico (11).
Anche lo stress termico, come si ottiene nella sauna o nel bagno turco, sembra possa stimolare la risposta immunitaria secondo alcune ricerche. Si attiva la risposta delle “sirtuine” sostanze prodotte dall’organismo per reagire allo stress, le stesse sostanze in grado di promuovere effetti positivi metabolici e il ringiovanimento cellulare, comprese le cellule dell’immunità, che si producono in risposta al digiuno, alla restrizione calorica e all’attività fisica (12).
Per approfondire:
- Emma Derbyshire & Joanne Delange. COVID-19: is there a role for immunonutrition, particularly in the over 65s? BMJ, bmjnph 2020.
- Damiana D. Rosa et al. Milk kefir: nutritional, microbiological and health benefits. Nutrition Research Reviews 2017, pag.1-15.
- Zoe Williams. Fit in my 40s. I hadn’t realized that fermentation is so vital to the gut. The Guardian, Sat 10 Mar 2018.
- Richard J Simpson et al Exercise and the Regulation of Immune Functions.
Prog Mol Biol Transl Sci. 2015;135:355-80. - Song C. et al. Physiological Effects of Nature Therapy: A Review of the Research in Japan. Int J Environ Res Public Health. 2016 Aug 3;13(8):781.
- Pauwels EK et al. Mozart, musicand medicine. Med Princ Pract. 2014;23(5):403-12.
- Ruggieri A et al. The influence of sexand gender on immunity, infection and vaccination. Ann Ist Super Sanita. 2016 Apr-Jun;52(2):198-204.
- Dantzer R et al. Resilience and immunity. Brain Behav Immun. 2018 Nov;74:28-42.
- Besedovsky L et al. The Sleep-ImmuneCrosstalk in Health and Disease. Physiol Rev. 2019 Jul 1;99(3):1325-1380.
- Black DS, Slavich GM. Mindfulness meditationand the immune system: a systematic review of randomized controlled trials. Ann N Y Acad Sci. 2016 Jun;1373(1):13-24.
- Bottaccioli F & Bottaccioli AG.. Psiconeuroendocrinoimmunologia e scienza della cura integrata. EDNA, 2017.
- Crinnion WJ. Sauna as a valuable clinical tool for cardiovascular, autoimmune, toxicant- induced and other chronic health See comment in PubMed Commons belowAltern Med Rev. 2011 Sep;16(3):215-25.