L’inquinamento dell’industria della moda è legato principalmente ai materiali utilizzati che molto spesso sono costituiti da fibre sintetiche. In particolar modo da poliestere, che tra le altre cause, si rende responsabile ogni anno del rilascio di 700 milioni di tonnellate di CO2 e mezzo milione di tonnellate di microplastiche negli oceani, causando un danno enorme all’ecosistema. (Leggi anche: Un Mare di Guai)
Il ciclo di vita dei prodotti realizzati con questi materiali è molto breve a causa della loro scarsa qualità. I capi infatti non possono essere riciclati o riutilizzati, e vengono smaltiti causando il rilascio di numerose sostanze tossiche nell’ambiente (metalli pesanti, gas acidi e dioxine).
Ottime riflessioni, tutte condivisibili.
Aggiungo che la moda dovrebbe cambiare paradigma allontanandosi dal cercare la novità ad ogni stagione e orientarsi verso la durabilità di capi fatto con tessuti forme e colori pensati per un uso prolungato nel tempo. Il business si fa anche così non solo con l’effimero ma … è più difficile è richiede lo sforzo di cambiare modello di pensiero.
Assolutamente d’accordo.
In contrapposizione a questo modello di consumo denominato “fast fashion” è nato il movimento dello slow fashion che si basa proprio sul concetto di sostenibilità. Propone di abbattere il calendario della moda eliminando il concetto di stagionalità, di produrre capi più classici con tessuti di altissima qualità che potranno essere riutilizzati e riciclati, e lo fa attraverso processi di produzione ad un bassissimo impatto ambientale.
A breve ne parleremo in un articolo.
Brava Giulia ben fatto e molto interessante.
rende benissimo l’idea di quanto siamo poco informati sulle cose, anche la più comuni, di cui normalmente usufruiamo.
Grazie mille. Si è proprio questo il problema. Molto spesso diamo per scontato che se qualcosa è stato prodotto ed è in commercio, la sua produzione è stata approvata e certificata, e qualcuno si è occupato di verificare la correttezza dei processi produttivi.
Purtroppo nella moda, come in molti altri settori questo non è sempre vero e sta al consumatore informarsi per supportare le aziende che attuano una produzione sostenibile.
Una breve riflessione con un contenuto profondo..mettiamolo in pratica!
Grazie! A breve alcuni consigli su come diventare un consumatore di moda sostenibile.