E così, il traffico diventa il colesterolo che intasa le arterie, lo sprawl urbano è la metastasi cancerogena che cresce fuori controllo, le discariche sono accumulo di scorie che possono infettarsi pericolosamente, l’inquinamento dell’aria è la causa di danni all’apparato respiratorio, come nel caso di un fumatore incallito…
Quindi alla città può venire a mancare l’energia per vivere in salute, per carenza di risorse preziose e vitali come il suolo, il verde, l’aria e l’acqua pulita, gli spazi, le infrastrutture…
Scendendo di scala arriviamo all’edificio.
Applicando la stessa similitudine, troviamo le parti strutturali che sono lo scheletro (quello in cemento armato spesso lo si chiama proprio scheletro), poi abbiamo i muri di tamponamento e cioè i nostri tessuti muscolari, sempre più spesso rivestiti con cappotti di isolamento termico, uno strato di “grasso” sottocutaneo, poi abbiamo gli intonaci, i rivestimenti e le finiture che altro non sono che la pelle dell’edificio.
Se pensiamo agli impianti, abbiamo di nuovo il sistema nervoso (impianto elettrico e domotico), l’apparato digerente (caldaia e impianto termico), l’apparato circolatorio (idrosanitario).
Le finestre sono occhi, naso e bocca dato che consentono di vedere all’esterno e “respirare” attraverso la ventilazione.
Come in un organismo vivente, affichè un edificio goda di buona salute, occorre che ogni sua parte sia mantenuta in perfetta efficienza, con analisi e check-up periodici (verifiche, assistenze ed ispezioni), allenamenti ed esercizio (manutenzioni ordinarie), interventi chirurgici (ristrutturazioni e restauri).