Alimentazione Biologica e Stress

L’alimentazione Biologica può aiutare contro le infezioni e lo stress?

di Armando Sarti

In questi tempi di pandemia da Covid-19, in base alle modificazioni imposte dello stile di vita, ai timori del contagio e alle preoccupazioni economiche causate dal virus, il livello di stress della popolazione italiana è aumentato in modo allarmante, con conseguenze negative sulla salute (1).

Lo stress cronico infatti modifica lo stato infiammatorio dell’organismo nel suo insieme e può innescare o aggravare le più frequenti malattie del XXI° secolo (2), come l’ipertensione arteriosa, l’infarto, l’ictus, il diabete, il cancro, l’obesità, la depressione, l’artrosi e le malattie degenerative cardiovascolari e neurologiche. Lo stress cronico è implicato nell’infiammazione sistemica e agisce riducendo la risposta immunitaria, risorsa fondamentale per combattere le infezioni.

Per chi sfortunatamente s’infetta, inoltre, l’infiammazione cronica facilita l’evoluzione nelle forme più gravi della SARS-CoV-2 (l’infezione manifesta da Covid-19), con un rischio maggiore di finire in Terapia Intensiva. Chi ha già uno stato infiammatorio sistemico di base, come gli obesi, rischia infatti molto di più una evoluzione grave dell’infezione dal Covid-19 (3).

Sfortunatamente in questi periodi di lockdown la popolazione italiana, già in sovrappeso in larga percentuale, ha mostrato un incremento ponderale per quasi la metà degli individui, in gran parte a causa di utilizzo maggiore di “cibo di consolazione”, junk food, spesso dolci e cibo industriale confezionato, conservato e impacchettato.  È noto che il consumo di cibo spazzatura è collegato a un umore depresso, all’insonnia, allo stress e all’ansia (1,4).

Il vaccino potrà verosimilmente rappresentare una svolta per limitare la diffusione del virus, ma ci vorrà del tempo prima che una parte consistente (75-80%) della popolazione sia vaccinata, limitando ampiamente la circolazione del coronavirus.

C’è un altro aspetto inquietante. Bisogna ricordare anche, ed è noto da tempo, che il rischio di nuove infezioni provenienti da animali (spillover) sia attualmente molto alto. La responsabilità di questo rischio, assai concreto e previsto da molti scienziati, è interamente del genere umano che ha progressivamente ridotto la biodiversità e lo spazio vitale degli animali e ha creato, con gli allevamenti intensivi e il cambiamento climatico, i presupposti per l’attacco di nuovi virus. La stessa pandemia da Covid-19 era stata peraltro prevista da uno scienziato che pubblicò nel 2013 un libro risultato poi best seller (David Quammen. Spillover: Animal Infections and the Next Human Pandemic. Traduzione italiana: Spillover, l’evoluzione delle pandemie).

Rimane pertanto indispensabile, indipendentemente dal vaccino per il Covid-19, agire sul proprio stile di vita per limitare sia il rischio di ammalarsi che la progressione verso le forme più gravi delle infezioni.

Mantenere l’equilibrio psico-fisico e una buona reazione immunitaria dipende da vari fattori modificabili da parte dell’individuo, come la vita attiva, l’esercizio fisico, le tecniche di riduzione dello stress psicologico e l’alimentazione, che gioca al riguardo un ruolo fondamentale.

Un’alimentazione prevalentemente vegetariana di tipo mediterraneo, applicata secondo le tradizioni e le produzioni locali, fresca, stagionale, il più possibile da filiera corta, preparata personalmente, a base di verdure, ortaggi, piante aromatiche, spezie, olio extravergine d’oliva come grasso prevalente, frutta, cereali integrali, legumi, frutta secca e pesce azzurro garantisce al nostro organismo quanto necessita per mantenere o ripristinare lo stato di salute fisica e mentale, il buonumore e la resistenza alle infezioni e ai tumori (5).

Questo tipo di alimentazione, se assunta in quantità non eccessiva, protegge tutti i nostri organi e apporta una grande quantità di fitocomposti antiossidanti e protettivi, essenziali per mantenere la salute e l’equilibrio psicologico.

Questo tipo di alimentazione, se assunta in quantità non eccessiva, protegge tutti i nostri organi e apporta una grande quantità di fitocomposti antiossidanti e protettivi, essenziali per mantenere la salute e l’equilibrio psicologico.

Il microbiota intestinale, cioè l’insieme della popolazione batterica che alberga nel nostro intestino, oggi considerato un vero e proprio organo, che risente molto favorevolmente dell’apporto di cibo vegetale fresco e ricco di fibre, regola proprio lo stato infiammatorio di tutto l’organismo, il benessere fisico e mentale e l’efficacia della risposta immunitaria alle infezioni.

La ricerca scientifica sostiene anche che il cibo più calorico dovrebbe essere utilizzato nella prima parte della giornata, a colazione e pranzo, con una cena leggera, consumata non oltre le ore 19.00 o al massimo le 20.00, in accordo con il detto della saggezza popolare, del tutto confermato da pubblicazioni recenti: “una colazione da re, un pranzo da principe e una colazione da povero”.

Risulta essenziale anche ridurre la grande quantità di sostanze chimiche tossiche che ogni giorno ingeriamo con le bevande e gli alimenti. Per questo la scelta del biologico è importante per disintossicare l’organismo da tutta una serie di inquinanti come pesticidi, diserbanti e conservanti che non sono utilizzati con il sistema produttivo biologico.

L’acquisto di cibo prodotto secondo i criteri della coltivazione biologica e degli allevamenti biologici non intensivi ha ripercussioni importanti anche per favorire la produzione locale degli alimenti, sostenendo così l’economia regionale e tanti piccoli produttori che fortunatamente continuano ad impegnarsi per fornire alimenti sani e preservare l’ambiente.

Se ci pensiamo bene il potere della nostra bocca è immenso, se la consapevolezza dell’alimentazione che fa bene a sé stessi e al pianeta si potrà diffondere sempre più nelle scelte degli acquisti di una larga fascia della popolazione. Si riorienterebbe così la produzione del cibo a tutto vantaggio dell’economia dei territori, sana ed etica, evitando allo stesso tempo gli inquinanti viaggi delle derrate alimentari di alimenti industriali in tutto il mondo.

Studi recenti dimostrano inoltre che la scelta alimentare biologica produce effetti positivi per la salute individuale che vanno al di là dell’importante riduzione della chimica presente nei nostri piatti e degli effetti sociali delle nostre scelte alimentari.

Gli alimenti prodotti con il sistema biologico apportano una maggior quantità di sostanze anti-infiammatorie, attive proprio per proteggere l’organismo dallo stress (6). La cosa non sorprende se si pensa che la coltivazione biologica dei vegetali segue una maturazione naturale e non è forzata con concimi chimici, trattamenti antiparassitari e sostanze utilizzate per la conservazione.
La pianta sana produce tanti composti bio-attivi proprio per proteggersi dall’aggressione di microrganismi e dallo stress ambientale, come il freddo o il caldo eccessivo. Sono gli stessi composti antiossidanti e protettivi che esercitano effetti favorevoli di tipo anti-infiammatorio anche per l’essere umano.
Anche gli alimenti di origine animale ottenuti con mangimi biologici, che oltre ad un maggiore rispetto per il benessere animale e all’allevamento all’aperto, non prevede l’uso di antibiotici per favorire la crescita, presentano un complesso nutrizionale migliore, più ricco di sostanze protettive ad attività antinfiammatoria, ad esempio una maggiore quantità di acidi grassi Omega 3 antinfiammatori.
L’infiammazione e lo stato ossidativo persistente dell’intero organismo, che determina il danno vascolare per tutti gli organi e l’innesco delle malattie croniche, sono strettamente collegati.
Il potere antiossidante di vari alimenti ottenuti con il metodo biologico, come i vegetali, il vino rosso e i prodotti caseari risulta infatti superiore, in modo significativo, rispetto agli stessi alimenti della produzione convenzionale (6). Alcuni studiosi hanno osservato anche che, dopo solo due settimane di nutrizione di tipo mediterraneo con alimenti biologici, la capacità antiossidante del sangue umano aumenta del 21% (6). Il miglioramento dello stato di ossidazione indotto dall’alimentazione biologica può dipendere proprio dalla maggiore assunzione di sostanze antinfiammatorie e antistress nel sangue, ad esempio la quercetina (che sembra possedere specifici effetti antivirali), come dimostrato dalla maggiore quantità di questa sostanza presente nelle urine dei consumatori di cibo biologico (7).
Gli effetti di una dieta di tipo mediterraneo con cibo biologico possono realmente favorire la salute, come dimostrato con un evidente riduzione del rischio cardiovascolare in un campione di italiani (8). Il confronto della dieta mediterranea con quella “occidentale” a base di cibo industriale, carne, grassi nocivi e zuccheri, non lascia dubbi sugli effetti protettivi della prima per quanto riguarda l’ossidazione delle lipoproteine LDL, cioè del cosiddetto colesterolo cattivo, punto di partenza essenziale dell’aterosclerosi che determina la progressione delle placche arteriose responsabili di infarti e ictus (9).
La superiorità per la salute dell’alimentazione biologica rispetto a quella convenzionale è dimostrata da un numero costantemente crescente di studi eseguiti su campioni più o meno estese di popolazione, anche se, secondo alcuni scienziati, manca tuttora una dimostrazione ampia e definitiva (10).
Questo non sorprende dato che è molto difficile, nella ricerca che riguarda l’alimentazione, distinguere questo aspetto cruciale dello stile di vita da altri aspetti in grado di influire significativamente sulla longevità e sullo stato di salute.

La scelta alimentare biologica si lega spesso ad una maggiore attenzione ai determinanti della salute in generale, che riguardano l’attività fisica, l’attenzione alla sostenibilità ambientale e si associano ad uno stato socio-economico e culturale di livello più alto.
Una maggiore diffusione dell’utilizzo di alimenti biologici può senza dubbio ridurre il costo maggiore di questi cibi, già ridotto in verità negli ultimi tempi, in modo da rendere accessibile per tutti una nutrizione più salutare, a tutto vantaggio anche della salute del pianeta nel suo insieme.
Il costo apparentemente basso del cibo spazzatura non è reale se si paragona al cibo fresco biologico prevalentemente vegetale, senza contare il peso economico per la società e per l’individuo delle malattie indotte proprio dal cibo ultraprocessato, in termini di costi non più sostenibili dei servizi nazionali sanitari e riabilitativi.
Altri scienziati pongono l’attenzione sul fatto che “biologico” non significa la stessa cosa in tutto il mondo. La regolamentazione europea, e ancora di più quella italiana, presentano infatti criteri più restrittivi per la produzione, che garantiscono prodotti sani e ricchi di sostanze benefiche per la salute. Questi ricercatori valorizzano l’evidenza scientifica consistente dei dati già disponibili in letteratura in favore del biologico (11).
Gli stessi autori affermano che in termini di alimentazione qualcosa di positivo si è osservato nel periodo di lockdown in Italia (12). La gente si è rivolta di più ai mercatini rionali, che vendono prodotti regionali a filiera corta, spesso di tipo biologico, certificato o comunque prodotto in modo naturale senza ricorso alla chimica. Il dato è incoraggiante se si pensa che attualmente la grande distribuzione, che offre in grande quantità cibo processato delle multinazionali, detiene una quota preponderante del mercato degli alimenti.
Una cosa rimane importante ed è sostenuta dai dati scientifici disponibili. Le infezioni, compresa quella sostenuta dal virus Covid-19, possono essere efficacemente combattute anche a tavola.
Si tratta di privilegiare l’alimentazione biologica di tipo mediterraneo rispetto a quella basata sui cibi ultraprocessati delle multinazionali, certamente deleteri per la salute e per lo stato infiammatorio dell’organismo. La capacità antinfiammatoria e antiossidante del cibo biologico risulta infatti molto superiore rispetto a quella del cibo convenzionale, in alcuni casi fino al 300% in più (12), aumentando la risposta dell’organismo agli eventi stressogeni della vita attuale.

Bibliografia:

  • Laura Di Renzo, et al. Psychological Aspects and Eating Habits during COVID-19 Home Confinement: Results of EHLC-COVID-19 Italian Online Survey. Nutrients 2020, 12, 2152.
  • Kempuraj D, et al. COVID-19, Mast Cells, Cytokine Storm, Psychological Stress, and Neuroinflammation. 2020 Oct-Dec;26(5-6):402-414
  • Finer N et al. COVID-19and obesity. Clin Obes. 2020 Jun;10(3):e12365
  • Di Renzo L et al. Eating habits and lifestyle changes
    during COVID-19 lockdown: an Italian survey. J Transl Med 2020; 18:229
  • Di Daniele N, et al. Impact of Mediterranean diet on metabolic syndrome, cancer and longevity. 2017 Jan 31;8(5):8947-8979
  • L Di Renzo et al. Is antioxidant plasma status in humans a consequence of the antioxidant food content influence? Eur Rev Med Pharmacol Sci. May-Jun 2007;11(3):185-92.
  • Grinder-Pedersen et al. Effect of food based on conventional versus organic production on intake and excrection of flavonoids and markers of antioxidative defense in humans. J Agric Food Chem. Vol 51, N.19, 2003
  • De Lorenzo et al. The Effects of Italian Mediterranean Organic Diet (IMOD) on Health Status. Current Pharmaceutical Design, 2010, Vol. 16, No. 7
  • De Lorenzo et al. Mediterranean meal versus Western meal effects on postprandial ox-LDL, oxidative and inflammatory gene expression in healthy subjects: a randomized controlled trial for nutrigenomic approach in cardiometabolic risk . Acta Diabetol DOI 10.1007/s00592-016-0917-2
  • Vigar V et al. A Systematic Review of Organic Versus Conventional Food Consumption: Is There a Measurable Benefit on Human Health? Nutrients 2020, 12, 7; doi:10.3390/nu12010007
  • Di Renzo et al. Comment on: “A Systematic Review of Organic Versus Conventional Food Consumption: Is There a Measurable Benefit on Human Health? Nutrients 2020, 12, 7” . Nutrients 2020, 12, 696; doi:10.3390/nu12030696
  • https://www.cambialaterra.it/2020/11/con-il-bio-aumenta-del-20-la-capacita-di-resistere-agli-stress/ . Intervista alla Professoressa Laura Di Renzo, accesso alla rete del 19.12.2020

Armando Sarti, Medico

già direttore, Dipartimento d’Emergenza e Terapia Intensiva Azienda Sanitaria di Firenze